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Sei la cosa più bella e tenera che riempe il mio cuore !!!

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Ciao a tutti !


今日お誕生日を迎える全ての旅人へ  TANTISSIMI AUGURI! タンティッシミ アウグーリ おめでとう!


Sei   la   cosa   più   bella   e   tenera   che   riempe   il   mio  cuore !!!
セイ  ラ  コーザ ピュウ  ベッラ  エ  テーネラ  ケ  リエンピ  イル  ミオ クオレ!!!

本日のタイトル de ござんすが 私の心を一杯にする とっても美しくて やわらかいものは 君だ!!!

いかが de  しょうか?   納得 なっとく トク?



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さてさて 今日の気になるニュース やっぱり 主人公は 産まれたばかりのBABYちゃんですゾォー。。。


Abbandonò  il  figlio,  la  mamma  lo  rivuole


Il bimbo venne ritrovato al Corpus Domini in via Rucellai, nel luglio del 2009.
Peter cresce ora col padre Henry, ma la madre si è rivolta ai giudici americani


Una sentenza conferma che fu lei, in quel luglio del 2009, ad abbandonare nella chiesa del Corpus Domini di Firenze
il figlio appena partorito in segreto; forse nella camera di hotel dove aveva alloggiato con la famiglia, Villa Medici.
Una sentenza arrivata venerdì sera, che non è la fine ma solo un pezzo della storia. Perché Stephany Chavarria,
ragazza di Houston originaria messicana, ha accettato il patteggiamento per uscire presto dalla giustizia italiana,
e poi si è rivolta ai magistrati statunitensi.

Altre due cause contro l’ex compagno e padre del piccolo abbandonato, Henry Brandon:
il giovane afroamericano che non credette alla storia di Stephany. Lei gli aveva detto che il figlio di cui era incinta
alla partenza per il nostro Paese era morto in Italia. Lui non le credette, lei gli confessò che erano stati i genitori
a non volere che lei tenesse il bimbo: Henry chiamò tutte le questure d’Italia fino a scoprire che era stato abbandonato
a Firenze. Poi è venuto qua, il test del Dna (ripetuto più volte) ha dimostrato che lui era il padre.

Un buon padre, ha assicurato il Tribunale dei minori dopo averlo seguito nei suoi primi contatti in Italia
(e così ha fatto anche l’analogo statunitense): da allora, Peter (questo il nome del figlio) vive con lui.
Henry ha provato a riallacciare i rapporti con Stephany, «ero ancora innamorato di lei», racconta al telefono.
Per qualche tempo lei ha avuto due ore ogni week end per vedere il figlio, tornano a frequentare anche Henry:
poi Stephany ha avuto un’altra figlia. Henry sostiene di esserne il padre, «è nata nel settembre 2011,
non mi ha neanche informato». La madre ha interrotto la relazione, per poter avere la custodia congiunta di
Peter ha intentato una causa a Dallas: la prima. Ce n’è anche un’altra, a Houston, sulla figlia,
perché lei non vuole riconoscere la paternità di Henry. «Combatterò con tutta la mia forza perché Peter resti con me.
E per poter vedere mia figlia, non me l’ha neanche mai fatta incontrare» dice quasi piangendo Henry da Austin.
Durante la sentenza in Italia, invece, Stephany non c’era; non si è presentata davanti al giudice.

L’accusa era grave: abbandono di minore e violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Ha preferito il patteggiamento della pena. In aula, c’era però il padre, un noto medico di Houston.
Che ha seguito il processo fino a sera, quando il giudice Reggiani è uscita dalla camera di consiglio con il dispositivo:
condanna a sei mesi con pena sospesa. Il medico, che pare osteggi la relazione tra Stefanie e Henry
perché il ragazzo è di colore ed è un commesso, ha inspiegabilmente esultato. Ha abbracciato il legale della figlia,
prima di abbandonare il Palagiustizia.

«È una sentenza di condanna, ma non finisce qui»
avverte l’avvocato Silvia Cocchi che insieme al collega Vincent Edgar Lualdi assiste Henry, parte civile al processo.

«Avevamo chiesto, secondo una prassi diffusa, di subordinare il patteggiamento all’effettivo risarcimento dei danni
patiti da Brandon: non siamo stati ascoltati. Proseguiremo la nostra battaglia perché c’è un minore da tutelare».

«Ci appelleremo al giudice civile italiano o statunitense — incalza l’avvocato Lualdi — D’altra parte i protagonisti
di questa vicenda sono entrambi americani. E non è escluso che negli Usa solleciteremo i cosiddetti
“danni punitivi”, che generalmente vengono riconosciuti per torti subiti dalle multinazionali.
In questo caso, la differenza di reddito tra Stephany e Henry potrebbe giustificare la domanda».
Per Henry, la battaglia giudiziaria è solo all’inizio. Il giovane vive a Houston con Peter, che ora ha 2 anni e mezzo.
Il tribunale per i minori di Firenze gli ha affidato in via esclusiva il piccolo.
Ora, però Stephany ha chiesto al tribunale statunitense di ottenere l’affidamento del piccolo.
I giudici statunitensi non hanno ancora definitivamente deciso sulla sorte di Peter: potrebbero pesare i test del dna,
uno eseguito nella Asl fiorentine e l’altro negli Usa. E dopo, ci sarà anche la battaglia sulla seconda figlia.
Mentre Henry, orgoglio, scrive del figlio:
«Siamo appena usciti dal cinema, vedere il suo sorriso e sentire le sue risate tutto il giorno, è senza prezzo, inestimabile».

Marzio Fatucchi
Valentina Marotta
19 febbraio 2012
© RIPRODUZIONE RISERVAT

日本では13年前に光市で起きた 未成年 少年による若い母親と幼児殺人事件の第13審が行われるようです。 
フロレンティア55 この”夫”に 大変 共感致しておりますデス。
by florentia55 | 2012-02-20 15:18 | 家族 娘アンジェラのこと

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